Concorso: vincitore terzo premio | Parma | 2021
Il progetto si pone l’obiettivo di trasformare l’attuale centro scolastico in un Campus innovativo con nuovi spazi condivisi, aree verdi fruibili e accessibili, utilizzabili da tutti i cittadini anche in orari extra scolastici.
Il dialogo con il quartiere e la città è raggiunto attraverso l’eliminazione dell’esistente recinzione scolastica sulla strada e il decentramento del parcheggio e della sosta veloce. In questo modo si definisce un nuovo grande spazio pubblico che funge da “atrio” per la scuola e da spazio di sosta e socialità per la città: uno spazio fruibile per tutte e tutti, protetto e sicuro, una vera e propria piazza di quartiere in un contesto del tutto privo di luoghi aggregativi e di relazione. Lo spazio pubblico della scuola si dilata e acquisisce forma e riconoscibilità grazie all’uniformità della pavimentazione drenante tra il cortile interno e la piazza esterna, con spazi verdi alternati a sedute in legno e spazi liberi adattabili e flessibili, utili sia alla funzione scolastica che di pubblico intrattenimento.
In questa costellazione di spazi trovano luogo tutte le attività del tempo libero che la cittadinanza ha discusso durante la fase partecipata precedente alla fase di concorso. Il progetto non fa una selezione delle attività proposte, ma si concentra sulla definizione della scenografia urbana in cui tali attività potranno alternarsi nel tempo e nelle stagioni, definendo nel modo più flessibile possibile l’architettura del nuovo spazio urbano pubblico.
Il progetto definisce un segno urbano unitario che mette a sistema le diverse funzioni richieste dal bando in un edificio leggero e permeabile ma di forte connotazione urbana. L’edificio-soglia funge da ingresso e filtro tra città e scuola. Esso è un luogo inclusivo che definisce uno spazio centrale in cui confluiscono flussi di persone, funzioni e relazioni spaziali tra città e scuola. La struttura dell’edificio è costituita da tubi innocenti e tamponamenti in pannelli di legno. Il ritmo regolare che caratterizza l’edificio di ingresso genera la regola compositiva di tutta la superficie orizzontale: il modulo strutturale quadrato disegna senza soluzione di continuità la superficie pavimentata della piazza. Coerentemente al concept urbano, le facilities inserite nel padiglione sono volumi chiusi, trasformabili e flessibili ed accolgono: un bar-ristorante, servito da una serie di spazi esterni attrezzabili durante i mesi estivi per dehors all’aperto, e i servizi igienici.
Le attrezzature delle aree esterne invece prevedono parcheggi per le bici, anche in bike sharing, con kit per manutenzione, aree di sosta con panchine, cestini per rifiuti, illuminazione, ricarica elettrica e wifi, attrezzature sportive per allenamenti a corpo libero e casette per farfalle. Queste attrezzature urbane possono essere autocostruite, sono facilmente removibili e spostabili in diverse zone dell’area. In questo modo si definisce un sistema urbano che si configura come un organismo vivo, dinamico e in continuo cambiamento.
Collaboratori: Arch. Federica Bondi, Arch. Cecilia Carrioli, JianCheng Wang